Come ogni fine trimestre, in questi giorni l’Autorità per l’Energia (ARERA) sta per aggiornare i prezzi per l’energia elettrica e il gas naturale che saranno applicati ai clienti in maggior tutela dal prossimo mese di Luglio.
L’ultima volta, ad Aprile, le bollette di luce e gas sono diminuite considerevolmente: meno 8,5% per l’energia elettrica e meno 9,9% per il metano, secondo i dati dell’ARERA. Per i tre mesi estivi questo calo è destinato a proseguire, oppure ci dobbiamo attendere un nuovo aumento?
Noi di altrabolletta.it abbiamo un team dedicato ad analizzare le tariffe e prevederne l’evoluzione. In occasione del lancio della versione beta del nostro nuovo portale, abbiamo deciso di condividere le nostre valutazioni per farti scoprire in anteprima quanto costeranno energia elettrica e gas ai clienti in maggior tutela nei mesi estivi, da Luglio a Settembre.
Prima di tutto, bisogna precisare che nel calo visto lo scorso trimestre c’è una forte componente legata alla stagionalità dei consumi e della produzione elettrica. In primavera infatti i riscaldamenti vengono spenti, e quindi i consumi di gas, che è utilizzato per produrre circa un terzo dell’energia consumata in Italia, diminuiscono. Inoltre coi primi caldi iniziano a sciogliersi le nevi, e questo rende disponibile quantità più abbondanti di energia idroelettrica, che oltre a essere rinnovabile è anche tra le fonti più economiche.
Oltre a ciò, bisogna considerare l’andamento dei prezzi energetici internazionali, che come tutti i mercati sono soggetti a oscillazioni anche importanti: il petrolio Brent, che fa da benchmark per tutte le quotazioni energetiche, è passato da 54 dollari al barile di inizio anno a 65 dollari al barile di questi giorni, raggiungendo anche una punta massima di quasi 75 dollari.
Quale sarà quindi l’impatto complessivo di tutti questi fattori sui prezzi di energia e gas dei clienti in maggior tutela nel trimestre che sta per iniziare?
Cercheremo di illustrarti, nella maniera più semplice possibile, quali sono le nostre previsioni e come ci siamo arrivati. Nei prossimi giorni, appena l’ARERA pubblicherà le tariffe definitive, aggiorneremo l’articolo con il confronto tra i prezzi approvati e le nostre previsioni.
Se sei impaziente e vuoi sapere subito la nostra previsione puoi anche saltare tutta la spiegazione e vedere subito il risultato, ma poi ci auguriamo che torni indietro a leggere i motivi.
Le nostre previsioni sono riferite solamente alle voci che compongono il costo di approvvigionamento dell’energia e del gas, per le quali sono disponibili dati oggettivi che ci consentono di stimarne i valori con buona attendibilità. Le altre voci in bolletta invece dipendono da esigenze slegate dai mercati energetici, in quanto vanno a finanziare le infrastrutture e altri oneri accessori come gli incentivi alle fonti rinnovabili. Per questo il loro valore è basato sulle esigenze di gettito, oltre che a valutazioni di opportunità politica (come avvenuto ad esempio nel terzo trimestre 2018), che le rendono sostanzialmente imprevedibili.
Prima di tutto, serve fare chiarezza su come viene stabilito il prezzo energia, o componente PE, da parte dell’Autorità per l’energia. Semplificando, si tratta di una stima dell’indice PUN per il trimestre successivo, a cui sono aggiunti o sottratti gli scostamenti rispetto alle stime dei trimestri precedenti.
Per stimare l’indice PUN facciamo riferimento ai prezzi dei cosiddetti contratti futures sull›energia elettrica. Questi sono in pratica accordi tra i grossisti del settore che fissano in anticipo i prezzi per dell’ che sarà poi scambiata in un certo periodo nel futuro. Ci sono contratti per praticamente tutti i periodi, dal giorno successivo fino a qualche anno avanti. Questi contratti sono ormai scambiati principalmente su borse specializzate: per l’Italia, la più importante è la European Electricity Exchange (EEX).
Tra i contratti scambiabili, ci sono anche quelli relativi proprio al terzo trimestre 2019, per il quale l’Autorità fisserà nei prossimi giorni i prezzi per i clienti in maggior tutela. Nella figura abbiamo riportato il grafico con l’andamento dei prezzi su EEX degli ultimi due mesi, da cui si può notare che c’è stato un notevole calo da quasi 62 €/MWh ai circa 53,5 €/MWh degli ultimi scambi dello scorso venerdì.
Allo stesso modo, prima dell’aggiornamento delle tariffe per il secondo trimestre 2019, il prezzo stimato da EEX era di circa 50,5 €/MWh. Manca ancora circa una settimana al termine del trimestre, e il prezzo medio finora è stato più alto di appena lo 0,4%, per cui non ci attendiamo particolari necessità di recuperare scostamenti.
Ci attendiamo quindi che il valore dell’elemento PE aumenti di circa il 9,1%, passando da un valore di 0,05432 €/kWh assestandodi tra 0,059 e 0,0595 €/kWh. Per una famiglia tipo, questo si tradurrà in un aumento del 2,5% circa del totale della bolletta di energia elettrica, per una spesa di circa 13 € in più all’anno.
Come abbiamo visto, le tariffe per l’energia elettrica dipendono dai mercati all’ingrosso ma hanno degli elementi di incertezza dovuti alla differenza tra le previsioni e i prezzi effettivamente rilevati nel trimestre di riferimento.
Sul gas naturale invece il meccanismo è leggermente diverso, in quanto il prezzo non viene fissato sulla base di una previsione ma come media delle quotazioni rilevate sui mercati internazionali. In particolare, da qualche anno è stato scelto come riferimento il prezzo del gas olandese TTF, che è un po’ il benchmark europeo in quanto punto di snodo dei flussi che arrivano dal mare del Nord e dalla Russia.
Il prezzo di un trimestre viene quindi calcolato come "media aritmetica delle quotazioni forward trimestrali OTC relative al trimestre t-esimo del gas, presso l’hub TTF, rilevate [...] da ICIS-Heren con riferimento al secondo mese solare antecedente il trimestre t-esimo" (articolo 6.2, lettera d), del Testo Integrato della Vendita al Dettaglio del Gas Naturale (TIVG) approvato dall’ARERA). I prezzi di ICIS-Heren non sono disponibili pubblicamente, ma si possono stimare sulla base degli scambi fatti sull’Intercontinental Exchange (ICE), che è per il gas l’equivalente di ciò che EEX è per l’elettrico. In pratica, il prezzo del gas per i clienti in tutela corrisponde alla media della linea blu in figura nel periodo evidenziato in verde chiaro.
Nel trimestre che sta per concludersi il prezzo di riferimento per il gas è stato di 0,192546 € al metro cubo. Nel mese di maggio, che è il periodo nel quale viene calcolata la media per l’aggiornamento delle tariffe, il valore di questo indice è stato di circa 0,1475 € al metro cubo. Prevediamo quindi che il prezzo di riferimento, il cosiddetto indice PFOR, scenderà del 23,4%. Per la famiglia media, questo si traduce in un calo del 5,9% della bolletta totale, che se fosse mantenuto per un intero anno porterebbe a un risparmio di 65 €. Attenzione però: nel periodo estivo i consumi di gas sono solitamente molto bassi, per cui il vantaggio effettivo sarà in realtà molto limitato. Con le quotazioni attuali, il prezzo per il prossimo inverno andrà ad aumentare del 26%, tornando quasi ai livelli del trimestre che sta per concludersi ma comunque con un piccolo risparmio del 3,1%.
Considera anche che da maggio il prezzo del gas è calato ancora, e oggi sui mercati all’ingrosso per il terzo trimestre si trova intorno ai 0,12 € al metro cubo: rispetto al prezzo che sarà pubblicato tra pochi giorni, corrisponde a un ulteriore calo di quasi il 20%: potrebbe quindi essere un buon momento per fissare il prezzo passando al mercato libero, magari provando la versione beta del nostro comparatore per scegliere il fornitore più conveniente.
Aggiornamento del 25 giugno 2019 alle 21:43
Il 25 giugno l’ARERA ha pubblicato l’aggiornamento delle tariffe del terzo trimestre 2019.
Per quanto riguarda l’energia elettrica, la spesa per la famiglia tipo aumenta in totale dell’1,9%. Questo aumento è dovuto ad un aumento del 2,65% del costo per la materia energia, in linea con la nostra previsione del più 2,5%. Tuttavia gli oneri di sistema contribuiscono a contenere l’incremento in quanto vengono diminuiti dello 0,75%, mentre per le altre componenti ci sono variazioni nulle o trascurabili.
Invece il gas naturale vede il costo della famiglia tipo diminuire del 6,9%, dovuto esclusivamente alla quota di materia prima. Le altre componenti rimangono quasi tutte invariate, a eccezione dell’elemento QTV che diminuisce dello 0,01%. La nostra previsione in questo caso ha un errore maggiore, che sembra dovuto alla metodologia di calcolo della variazione percentuale più che alla stima dell’indice. Infatti la nostra previsione del valore dell’indice PFOR è stata di 0,1475 €/Smc, contro un valore effettivo praticamente identico di 0,147762 €/Smc. Per il prossimo aggiornamento provvederemo quindi ad aggiornare la nostra metodologia per fornirvi una stima ancora più attendibile, visto che si entrerà nel periodo invernale quando i consumi inizieranno a farsi consistenti.