Il trimestre più caro si sempre

di altrabolletta

03 gennaio 2022

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Come ampiamente anticipato ormai da mesi da varie fonti, per il prossimo trimestre ci attende l’ennesimo rincaro record di un anno di continui aumenti dei prezzi di luce e gas.

Nonostante il tema sia trending topic da parecchie settimane, lanciarsi in previsioni con troppo anticipo è un’attività divinatoria più che analitica, e visto che noi non siamo maghi attendiamo il nostro consueto appuntamento trimestrale per lanciarci nelle nostre previsioni basate sui fatti.

Come sempre, se sei impaziente di conoscere i numeri puoi trovare la tabella riepilogativa in fondo a quest’articolo, anche se ti invitiamo a continuare a leggere per capire le cause e i margini di incertezza.

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Quanto si pagherà il gas da Gennaio 2022

Partiamo dai prezzi del gas le cui dinamiche ci aiuteranno a capire meglio cosa ci aspetta anche per l’elettrico.

Come ormai saprai, nel mercato di tutela il prezzo della materia prima si forma sulla base di un algoritmo abbastanza semplice. L’indice PFOR di un trimestre infatti è semplicemente la media aritmetica dei prezzi future per quel trimestre rilevati nel secondo mese precedente. Prendendo a riferimento la borsa del gas ICE, dobbiamo quindi considerare le quotazioni del contratto del primo trimestre 2022 (Q1-22) rilevate nel corso del mese di Novembre 2021, ovvero l’area evidenziata in verde nel grafico qui sotto.

Il valor medio corrisponde a 79,9 €/MWh, che convertiamo nel prezzo che siamo abituati a vedere nelle nostre bollette considerando il potere calorifico (PCS) standard di 38,52 MJ/Smc. Arriviamo così a prevedere un valore dell’indice PFOR di 85,5 c€/Smc da Gennaio 2022, in aumento di ben il 79% rispetto al quarto trimestre 2021.

Se ci leggi da un po’ ormai sai bene che questo valore rappresenta solo una parte del costo che paghi in bolletta. Tra le altre voci in particolare dobbiamo aggiungere le tariffe per il trasporto del gas, che con il nuovo anno vengono solitamente aggiornate e per le quali ci aspettiamo un leggero rincaro che porterà a un ulteriore aumento dello 0,9% sulla tua bolletta. Questo ti impatterà anche se sei già sul mercato libero dal momento che la stragrande maggioranza delle offerte prevedono di ribaltare questi costi pari pari ai clienti finali, sia che aumentino che se diminuiscano.

Questo meccanismo è quello che ti consentirà di beneficiare anche dell’azzeramento degli oneri di sistema che le indiscrezioni di stampa danno per certo. Anche se non rappresentano una voce particolarmente rilevante della bolletta media del gas naturale, comporteranno una diminuzione di circa il 3,3% del costo complessivo del primo trimestre 2022.

Infine, verrà quasi sicuramente prorogata l’aliquota IVA ridotta al 5% stabilita nel quarto trimestre 2021, limitando l’impatto fiscale dell’aumento all’1,8% circa contro il potenziale ulteriore rincaro del 19% che si sarebbe avuto con un ritorno alle normali aliquote.

In valori assoluti, questo significa che se sei un consumatore nel servizio di tutela gas pagherai circa 520 € in più all’anno a partire dal prossimo Gennaio. Rispetto a un anno fa, quando avevamo iniziato a vedere i primi aumenti di prezzo, la famiglia tipo paga oltre 870 € in più con un aumento dei costi dell’85,5% nonostante le misure di contenimento messe in atto da ARERA e Governo, senza le quali avremmo avuto un costo annuo più che raddoppiato di 1163 € in incremento del 114%.

Scopri quanto può convenire il mercato libero del gas rispetto al servizio di tutela!

Quanto costerà la luce nel primo trimestre 2022

L’aumento dei prezzi del gas si riflette anche su quelli dell’energia elettrica, dal momento che questa tecnologia permette di soddisfare circa il 40% della domanda italiana ed è quindi quella che determina il prezzo.

Seppure sia una tecnologia abbastanza efficiente, non tutta l’energia contenuta nella molecola di gas viene trasformata in elettricità, ma circa la metà viene persa in questa conversione. Per le nostre tasche questo significa che ogni euro di variazione del costo del gas si traduce in una variazione doppia del prezzo dell’energia.

A questo bisogna aggiungere che il gas naturale è un combustibile fossile che emette nell’aria gas serra, responsabili del riscaldamento globale. Il protocollo di Kyoto prevede che queste emissioni debbano essere ridotte, e quindi l’Unione Europea ha introdotto una regolazione che prevede che le attività che le causano debbano ottenere dei permessi, sotto forma di certificati di emissione da scambiare sul mercato.

Mediamente, ogni kWh di energia prodotto da gas emette 0,4 kg di CO2 per i quali vanno acquistati i certificati, che gli obiettivi ambientali sempre più stringenti hanno fatto aumentare nei ultimi anni raggiungendo un valore al 15/12/2021 di 80,2 €/ton.

L’aumento di gas e CO2 ha quindi portato alle stelle i prezzi per l’elettricità in Italia, come possiamo vedere dal grafico qui sotto che riporta gli scambi sulla European Energy Exchange nelle ultime settimane.

Questo prezzo rappresenta il costo di approvvigionamento dell’energia elettrica che determina l’elemento PE che compone il prezzo di tutela. La chiusura del 15/12/2021 è stata di 304,17 €/MWh, che vanno incrementati delle perdite standard del 10,2% per arrivare alla nostra stima del prezzo energia del servizio di tutela del primo trimestre 2022 che ci attendiamo essere di circa 33,6 c€ /kWh, con un incredibile aumento del 74,4% rispetto all’attuale trimestre.

Purtroppo le brutte notizie sono solo all’inizio. Infatti la determinazione del prezzo di maggior tutela avviene in anticipo e non tiene conto dell’effettivo costo che i fornitori devono sostenere per approvvigionarsi sulla borsa elettrica gestita dal GME. Nel corso del 2021, soprattutto nella seconda metà dell’anno, le tariffe definite dall’ARERA sono state nettamente più basse rispetto al PUN, e questi ammanchi vanno recuperati tramite l’elemento PPE. Considerando che in media il prezzo tutelato nel 2021 è stato di 10,7 c€/kWh a fronte di un PUN previsto a fine anno di 13,9 c€/kWh, ci attendiamo che sarà necessario fissare un valore del PPE di 3,2 c€/kWh rispetto al valore negativo per 2,63 c€/kWh del 2021, con un potenziale aggravio di spesa di quasi 94 €/anno.

Tuttavia, considerando l’enorme pressione mediatica e l’impopolarità di aggiungere un ulteriore aumento per i consumatori, riteniamo che l’Autorità per l’Energia rimanderà a periodi più miti la gran parte di questo recupero. Per questo nelle nostre stime considereremo un azzeramento dell’elemento PPE invece dell’incremento che sarebbe dovuto avvenire sulla base delle normali dinamiche di fissazione dei prezzi. Ipotizzando quindi un PPE a zero, l’aumento di questa voce si limiterà solo allo 0,9% per circa 7 € di maggior spesa annua.

Dovrebbe essere confermato anche per il prossimo trimestre l’azzeramento degli oneri di sistema, che quindi non comporteranno variazioni sulla spesa del primo trimestre 2022. Dovrebbe invece esserci il normale aggiornamento tariffario dei costi di trasporto, che ci attendiamo comunque limitato per un impatto di circa un paio di euro all’anno, corrispondenti a un aumento dello 0,3% della spesa complessiva.

La voce regolata più impattata sarà invece quella relativa ai costi di dispacciamento, che da Gennaio 2022 dovranno assorbire anche i corrispettivi che Terna paga agli operatori per il cosiddetto mercato della capacità, ovvero il meccanismo in cui viene assicurata la disponibilità di centrali di produzione flessibili, perlopiù idroelettriche e a gas naturale, per garantire la sicurezza del sistema e della rete di trasmissione. Il meccanismo di ribaltamento di questi costi ai clienti è abbastanza complesso, complessivamente dovrebbe costare oltre un miliardo di euro all’anno. Ciò si traduce in media in un costo di circa 4,5 €/MWh da aggiungersi alle attuali voci che compongono l’elemento PD, che dovrebbero avere una leggera crescita rispetto a quelli del quarto trimestre 2021. Complessivamente ci attendiamo perciò un aumento dei costi del dispacciamento di circa il 36%, per un impatto in bolletta di quasi 15 €/anno in più (+1,8%).

Rispetto al primo trimestre 2021, che già aveva visto un aumento del 4,5% rispetto al precedente, i costi per un consumatore medio sono più che raddoppiati, passando da una spesa annua di 540 € a circa 1.250 €. In questi dodici mesi il costo per l’energia in tutela è quindi aumentato di quasi 725 € (+ 131%) nonostante le misure di contenimento decise da ARERA e governo. Senza questi provvedimenti, avremmo avuto un aumento di circa altri 200 €/anno, con una crescita percentuale del 168% in dodici mesi.

Scopri quanto puoi risparmiare passando al mercato libero dell’energia elettrica!

Le previsioni di altrabolletta dei prezzi del primo trimestre 2022 di luce e gas

Come preannunciato da innumerevoli fonti di stampa, dal 2022 abbiamo in arrivo aumenti record sia per la luce che per il gas, e come avevamo previsto i valori anticipati dai vari giornali purtroppo sono stati perfino ottimistici. Per una famiglia media abbiamo infatti stimato nel primo trimestre 2022 una crescita della spesa energetica di quasi 1.00 € annui, in aumento del 44,5% rispetto al trimestre attuale. Rispetto al primo trimestre 2021 i costi per luce e gas sono destinati a raddoppiare da Gennaio 2022, passando da circa 1.560 €/anno a oltre 3.100, nonostante gli interventi di governo e Autorità per l’Energia che hanno consentito di contenere gli aumenti per quasi 500 € annui.

Gli aumenti effettivi approvati da ARERA sono stati in linea con le nostre previsioni: leggermente minore del previsto il rincaro sulla luce (+ 55%) e maggiore di quanto preventivato quello sul gas (+ 41,8%).

Commodity Previsione altrabolletta.it Consuntivo ARERA Scostamento
Energia elettrica + 56,4% + 55,0% + 1,4%
Gas naturale + 37,9% + 41,8% -3,9%

Per la luce, la compensazione che avevamo ipotizzato per l’elemento PPE non c&rsuo;è stata, ma questo errore è stato compensato da un minor rincaro dell’elemento PE che si è mantenuto sotto gli 0,3€/kWh. Rispetto a quando abbiamo fatto le nostre previsioni infatti i prezzi a termine per l’energia sono scesi di circa il 10% e di conseguenza l’Autorità ha approvato un prezzo della materia prima più basso di quanto da noi anticipato, compensando questo calo con un maggior valore dell’elemento PPE. Sulla materia prima il nostro pronostico è quindi stato praticamente perfetto, con la differenza rispetto alle tariffe ARERA dovuta solo ai costi di trasporto che ipotizzavamo in leggero aumento mentre in realtà sono leggermente calati.

Anche sul gas il nostro errore è dovuto principalmente alla parte regolata della bolletta. I costi di trasporto infatti sono aumentati più del previsto rispetto al trimestre scorso, e anche gli oneri di sistema non sono stati completamente azzerati al contrario di quanto ipotizzato.

Un anno fa di questi tempi consigliavamo di valutare offerte a prezzo fisso per il metano, e di attendere la primavera per bloccare anche il prezzo dell’energia elettrica. Se hai seguito il nostro consiglio, ipotizzavamo un risparmio di circa 110 € all’anno rispetto alle tariffe del secondo trimestre del 2021, e soprattutto che avresti passato questo inverno più tranquillo visto che ci attendevamo i prezzi aumentare (anche se a onor del vero più per motivi stagionali che altro, e sicuramente non ai livelli che stiamo vedendo ora). Ora quindi la tua spesa annua sarebbe di circa 1.200 € e rispetto alle tariffe del primo trimestre 2022 ti troveresti in tasca oltre 1.000 € in più, che di questi tempi non fanno certo male.

Se invece hai scelto di restare sul mercato di tutela, purtroppo difficilmente vedrai vantaggi così cospicui. Anche se sei tra chi ha seguito il nostro consiglio, nei prossimi mesi le condizioni fissate un anno fa sono destinate a scadere, e quindi è meglio iniziare fin d’ora a guardarsi attorno utilizzando il nostro comparatore: con le migliori offerte disponibili in questo momento, potresti risparmiare oltre 800 € all’anno.

Se sei ancora sul mercato tutelato quindi ti consigliamo di valutare fin da subito le migliori offerte e passare al più presto sul mercato libero con un’offerta a prezzo fisso, per sterilizzare anche eventuali futuri aumenti. Se invece hai seguito il nostro consiglio di un anno fa, controlla sulla tua bolletta quando è partita l’attuale offerta, e organizzati per cercarne una nuova un paio di mesi prima della scadenza, che di solito è 12 mesi dopo la partenza.

Se cambi fornitore ora le nuove condizioni verrebbero applicate da Febbraio o al più tardi da Marzo 2022, quindi che aspetti a usare il nostro comparatore?

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