Il rigido inverno delle bollette di luce e gas

di altrabolletta

31 dicembre 2020

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Con il precedente aggiornamento delle tariffe per il quarto trimestre 2020 abbiamo visto un deciso ritorno degli aumenti per i prezzi di energia e gas, causati principalmente dalle dinamiche stagionali e dalla ripresa della domanda. Nonostante la pandemia da Covid-19 continui e sembrano sempre più probabili nuove restrizioni, in questi primi mesi invernali i prezzi energetici hanno proseguito la loro risalita e anche per il prossimo trimestre prevediamo ulteriori aumenti delle tariffe per i mercati tutelati di luce e gas.

Chi ha utilizzato negli scorsi mesi il nostro comparatore, ha potuto trovare le migliori offerte a prezzo bloccato mettendosi al riparo dagli aumenti della materia prima di questi mesi.

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Quanto pagheremo l’energia elettrica da Gennaio 2021?

Dopo un inizio di autunno con prezzi abbastanza stabili, dalla seconda metà di Novembre tutte le quotazioni energetiche hanno visto importanti aumenti a seguito delle prime notizie positive sui vaccini per il Coronavirus. I mercati, in primis quelli petroliferi, hanno iniziato a prevedere un ritorno alla normalità per il prossimo anno e di conseguenza una ripresa della domanda energetica globale che ha portato aumenti del 10% o più su gran parte dei prodotti energetici.

Specificamente per l’energia elettrica in Europa, il rialzo è stato accentuato a causa dei crescenti timori di scarsità di produzione nucleare a causa delle manutenzioni previste in Francia nei primi mesi del 2021. Queste si riflettono anche sui prezzi italiani in quanto il nostro paese si trova a ridurre le importazioni dall’estero e talvolta a invertire i flussi energetici, esportando energia oltralpe e contribuendo così a sostenere domanda e prezzi.

Per questi motivi, a partire da metà Novembre circa, il prezzo all’ingrosso per l’energia elettrica italiana in consegna nei primi tre mesi del 2021 à passato da meno di 4,8 cent per kWh a oltre 5,6, guadagnando oltre il 15% in meno di un mese, come mostrano i prezzi di chiusura pubblicati quotidianamente dalla European Electricity Exchange (EEX), la principale borsa dell’energia elettrica europea.

Con il cambio d’anno, inoltre, si modifica leggermente il meccanismo di compensazione delle differenze tra i prezzi previsionali e consuntivi da parte dell’Autorità per l’Energia (ARERA). Nei primi mesi del 2020 infatti, anche a causa della pandemia, le stime per il trimestre successivo sono spesso state eccessive rispetto ai prezzi che si sono poi formati sulla borsa elettrica italiana. In media, l’ARERA ha fissato tariffe circa il 6% più care rispetto ai prezzi all’ingrosso. Nel corso dello stesso anno solare, queste differenze vengono recuperate nei due trimestri successivi e incluse nel valore dell’elemento PE. Quando però si passa a un nuovo anno, questa compensazione non viene più inclusa nel prezzo trimestrale ma va a finire in una componente ad hoc che prende il nome di elemento PPE. Questo valore nel 2020 è stato negativo per circa 0,6 centesimi al kWh, in quanto anche nel 2019 le tariffe stimate dall’Autorità si sono rivelate più alte rispetto ai prezzi consuntivi. A causa degli aumenti nella seconda metà del 2020, però le differenze rispetto all’anno precedente sono state parzialmente recuperate, e quindi nonostante prevediamo anche per il 2021 valori negativi del PPE, questi saranno minori di quelli avuti finora, comportando un ulteriore aumento dei prezzi luce per il nuovo anno.

In conclusione, con un prezzo di chiusura degli scambi a martedì 15 dicembre di 58 &euro/MWh, prevediamo un valore dell’elemento PE per il primo trimestre 2021 di 0,0644 €/kWh, con una crescita del 14,1% rispetto all’ultimo trimestre del 2020. Per l’elemento PPE invece stimiamo un valore negativo di circa 0,025 €/kWh, con un aumento del 60% rispetto al 2020. Per le altre componenti tariffarie, legate alle spese per le infrastrutture di rete, nonostante siano previsti i tradizionali aggiornamenti annuali non ci attendiamo variazioni particolarmente significative rispetto all’anno che sta per finire, con la sola eccezione dei corrispettivi di dispacciamento che sulla base degli ultimi valori pubblicati da Terna ci attendiamo in calo del 13,5% a circa 0,014 &euro/kWh.

L’aumento complessivo sarà in parte mitigato dalla riduzione degli oneri di dispacciamento, che vale circa 6 € all’ anno, e di cui beneficeranno anche tutti i clienti sul mercato libero, sia che abbiano tariffe a prezzo fisso o variabile.

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Quanto costerà il gas dal primo trimestre 2021

Per determinare il prezzo di tutela del gas si calcola la media dei prezzi che si formano sul mercato olandese TTF nel secondo mese che precede il periodo di riferimento: questo valore prende il nome di indice PFOR e per i primi tre mesi del 2021, considera i prezzi all’ingrosso del mese di Novembre 2020.

Per fissare la tariffa, l’ARERA calcola la media delle pubblicazioni di ICIS-Heren, una società specializzata nella rilevazione dei prezzi energetici all’ingrosso. Per effettuare una stima sulla base di dati pubblici che chiunque possa rilevare, noi invece ci basiamo sulle rilevazioni disponibili nel sito dell’Intercontinental Commodities Exchange (ICE), la borsa di riferimento per i prodotti petroliferi e del gas naturale in Europa. La nostra stima si basa quindi sui prezzi che evidenziati in verde nel grafico:

Prezzi gas TTF per il primo trimestre 2021 (Fonte: ICE)

Il risultato di questo calcolo ci fa prevedere un valore dell’indice PFOR di 15,08 cent€/Smc per il primo trimestre 2021. Rispetto alla fine del 2020, quando l’indice è stato fissato a un valore di 12,27 cent€/Smc, significa che la materia prima del gas farà un ulteriore balzo del 23%

Oltre a questo, l’anno nuovo porta solitamente anche un aggiornamento dei costi per la gestione delle infrastrutture del gas. Come per l’energia elettrica, non ci attendiamo variazioni particolarmente significative, anche se prevediamo un piccolo aumento, intorno al 2%, per la componente di trasporto. Questa è comunque una componente che pesa in tutto circa il 3% sulla bolletta di una famiglia tipo, per cui il suo impatto sul costo totale è praticamente nullo.

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Quanto pagheremo gas e luce nel 2021?

Aggiornamento del 31 dicembre 2020 alle 8:52

In totale, abbiamo previsto che con le nuovo tariffe nel 2021 un cliente medio avrebbe speso quasi 75 € in più per luce e gas rispetto all’ultimo trimestre del 2020, con un incremento di circa il 5% dei costi della fornitura, e sul totale siamo stati praticamente perfetti.

Però andando nel dettaglio in realtà siamo stati anche fortunati perchè gli inevitabili errori di previsione si sono compensati tra luce e gas. Infatti per l’energia siamo stati troppo pessimisti, prevedendo un rialzo maggiore di quasi un punto percentuale rispetto al +4,5% approvato dall’ARERA, mentre sul gas abbiamo sottostimato il rialzo di circa lo 0,4% rispetto al +5,3% definitivo:

Commodity Previsione altrabolletta.it Consuntivo ARERA Scostamento
Energia elettrica + 5,4% + 4,5% + 0,9%
Gas naturale + 4,9% + 5,3% - 0,4%

Come avevamo premesso, cambio di anno è caratterizzato oltre che dai soliti aggiornamenti trimestrali anche dalla revisione dei costi di trasporto, che si basano su logiche di remunerazione degli investimenti per le quali non sono disponibili molti dati pubblici.

Per l’energia elettrica questa componente in realtà ha contribuito a ridurre il nostro errore. Abbiamo stimato una sostanziale invarianza della spesa di questa voce, mentre l’Autorità ha approvato un aumento che incide per circa lo 0,5% sulla spesa media. Questa è tra l’altro una voce che tutti i fornitori ribaltano pari pari ai clienti, e quindi anche chi ha scelto offerte a prezzo bloccato per mettersi al riparo dagli aumenti non è indenne a questa componente.

Il nostro errore sulla previsione della bolletta della luce è dovuto interamente alla spesa per l’energia. Abbiamo infatti sovrastimato per circa 0,2 punti percentuali l’uno le voci legate ai costi di dispacciamento e all’elemento PPE, mentre sulla componente PE (che rappresenta il costo di produzione dell’energia elettrica) siamo stati più pessimisti dell’1%.

Tuttavia, su quest’ultimo punto siamo ancora convinti della bontà della nostra stima. I prezzi scambiati sui mercati all’ingrosso rispetto a un paio di settimane fa sono ancora aumentati, e rispetto alla chiusura delle quotazioni il valore approvato dall’Autorità è di circa il 10% più basso. Pensiamo quindi che si sia trattato di una precisa scelta politica per contenere gli aumenti, sperando di poterli recuperare nel prossimo trimestre quando gli effetti stagionali dovrebbero portare a una netta discesa dei prezzi dell’energia. In altre parole, l’ARERA ha aumentato oggi le tariffe meno di quanto avrebbe dovuto per deliberare una minore riduzione nel secondo trimestre 2021.

Sul gas invece siamo stati praticamente perfetti per quanto riguarda la previsione della materia prima, con un errore complessivo di appena lo 0,05%.

La differenza rispetto alle tariffe definitive è dovuta interamente ai costi di distribuzione e agli oneri di sistema, che sono aumentati rispettivamente dello 0,3% e dello 0,1% rispetto al quarto trimestre del 2020, mentre noi prevedevamo tariffe più o meno sugli stessi livelli.

Fortunatamente per noi, nel prossimo trimestre gli aggiornamenti di queste voci non dovrebbero impattare molto, e potremo concentrarci sulla previsione dei costi della materia prima dove l’unica incertezza è quella legata a eventuali decisioni politiche dell’Autorità per l’Energia.

In ogni caso, sul tutela.

Se sei ancora in tutela, il nostro consiglio quindi è di attendere un po’ per valutare le offerte di energia elettrica, e di scegliere un’offerta a prezzo fisso per il metano. Dal momento che con la primavera i consumi diminuiranno, il risparmio dal calo dei prezzi di tutela sarà solo apparente, ma facendo così potrai bloccare un prezzo basso che non cambierà nel prossimo inverno quando le tariffe saranno destinate ad aumentare.

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