La risposta semplice è: ti staccano la luce. Ma come molte cose che riguardano le bollette, la realtà è più complessa di così. Infatti se non paghi la bolletta della luce prima di poter sospendere la fornitura ci sono delle procedure ben precise da seguire. E se il fornitore non le rispetta, è tenuto a indennizzarti.
Innanzitutto, non a tutti i clienti può essere sospesa la fornitura di energia elettrica. In particolari, i consumatori domestici che ricevono il bonus sociale a causa di disagio fisico non sono interrompibili. Per tutti gli altri, invece, vale la procedura che puoi leggere da qui in poi.
Prima di tutto, se non paghi la bolletta della luce il tuo fornitore deve mandarti una raccomandata di costituzione in mora. Nella comunicazione deve anche indicarti il termine ultimo per pagare le fatture, e come comunicare l’avvenuto pagamento.
La comunicazione non può essere inviata se non è trascorso un tempo minimo dalla scadenza della fattura. Questa tempistica deve essere indicata nel contratto sottoscritto: ad esempio, il maggior esercente la Maggior Tutela prevede che trascorrano almeno 10 giorni prima di inviare la raccomandata.
La scadenza ultima per pagare la fattura insoluta deve essere di almeno:
Quindi, se ad esempio non hai pagato una fattura che scadeva il 15/01/2018 e il tuo fornitore ha inviato la comunicazione il 30/01/2018, avrai tempo per saldare il debito almeno fino al 14/02/2018 se l’ha mandata per raccomandata oppure fino al 09/02/2018 se via PEC.
Deve anche indicarti la data in cui, se non avrai saldato il debito, procederà a richiedere la sospensione della fornitura. Questa data non può comunque essere prima di tre giorni lavorativi per il termine di pagamento. Quindi, nell’esempio precedente, procederà non prima del 14/02/2018 se ha mandato la comunicazione via PEC oppure del 19/02/2018 se via raccomandata.
Inoltre, se il contatore lo consente, prima di staccare la luce deve ridurre la potenza al 15% di quella disponibile. Solo dopo che siano trascorsi 15 giorni da questa riduzione senza che tu abbia pagato, può procedere alla sospensione della fornitura. Se hai una normale fornitura da 3 kW, per due settimane ne avrai a disposizione solo 0,45: in pratica sono sufficienti per far andare il frigorifero e qualche lampadina prima che salti il contatore.
Tornando quindi all’esempio, se non paghi la bolletta della luce del 15/01/2018 non subirai conseguenze almeno fino al 09/02/2018, e resterai definitivamente al buio non prima del 24/02/2018.
In ogni caso, non ti possono sospendere la fornitura se:
Oltre al disagio della mancanza di energia elettrica, inoltre, se non paghi la bolletta della luce il fornitore ti addebiterà anche i costi sostenuti per la sospensione e l’eventuale riattivazione.
Quando chi ti fornisce l’energia elettrica non adempie ai suoi obblighi hai diritto a ricevere un indennizzo automatico.
Se ti ha sospeso la fornitura o ridotto la potenza senza inviarti alcuna comunicazione di messa in mora, dovrà riconoscerti 30 euro. Se non ha rispettato i termini temporali previsti, invece, l’indennizzo previsto è di 20 euro.
In entrambi i casi, inoltre, non potrà addebitarti i costi per la sospensione e la riattivazione.
Questi importi devono esserti riconosciuti nella prima fattura utile, portandoli in detrazione alla normale fornitura. Nel caso in cui la tua bolletta sia più bassa dell’indennizzo, il venditore può scegliere se pagarti direttamente la differenza o scalarla dalle fatture successive. In ogni caso l’importo deve esserti corrisposto al più tardi entro 8 mesi dalla sospensione della luce.
Talvolta, non paghi la bolletta della luce semplicemente perché il tuo fornitore ti ha fatturato troppo. In questo caso si parla di "bollette di importi anomali". Per poter far valere i tuoi diritti senza rischiare che ti stacchino l’energia elettrica, devi fare un reclamo scritto entro 10 giorni dalla data di scadenza della bolletta.
Sempre tornando all’esempio di prima, se la bolletta che scade il 15/01/2018 ti sembra troppo elevata, devi inviare un reclamo scritto al tuo fornitore al più tardi entro il 25/01/2018. In questo modo, fino a che non riceverai una risposta motivata non potranno essere avviate le pratiche per il distacco della fornitura.
Attenzione comunque a non fare reclami pretestuosi: infatti non sono considerati importi anomali quelli minori di 50 euro. In questo caso, anche in presenza di un reclamo scritto il fornitore può tranquillamente avviare le pratiche.
Infine, ricorda sempre che, in caso tu non riesca a risolvere i problemi con il tuo fornitore, hai a disposizione il servizio di conciliazione gratuito dello Sportello per il consumatore. Puoi rivolgerti a questo servizio anche se il tuo fornitore non ti riconosce gli indennizzi automatici che ti spettano.